Deadline 30 Apr 2024

Continuità e discontinuità nella digitalizzazione del lavoro, delle organizzazioni e dei mercati

A cura di:
Davide Arcidiacono, Università di Catania
Attila Bruni, Università di Trento
Laura Sartori, Università di Bologna

Da sempre, l’innovazione tecnologica si accompagna a visioni e interpretazioni ottimistiche e pessimistiche circa le sue implicazioni dal punto di vista socioeconomico. La tecnologia – dalla robotica al digitale, sino all’Intelligenza Artificiale – è ugualmente additata sia come responsabile della perdita di legami sociali e della disarticolazione dei tessuti produttivi locali, sia come volano di innovazione sociale e di emersione di nuove forme organizzative e di sviluppo economico. Tuttavia, l’innovazione tecnologica non può essere letta solo in un’ottica di discontinuità – dirompente e inedita – perché essa è strettamente incorporata in strutture sociali e politiche in diretta continuità con configurazioni sociali e produttive precedenti.

Per esempio, automazione e digitalizzazione contribuiscono tanto a ridefinire i confini spaziali quanto il senso del lavoro e dei processi organizzativi. Il concetto stesso di platform economy, infatti, vorrebbe indicare non soltanto l’innovazione dell’infrastruttura tecnologica che intermedia gli scambi e le forme di coordinamento, ma una rivoluzione più profonda e paradigmatica. Le tecnologie digitali rappresentano un sistema socio-tecnico che integra modelli organizzativi sempre più complessi ed eterarchici, privi di confini e basati su strategie di esternalizzazione diffusa. Al tempo stesso, se molti processi organizzativi si dematerializzano o diventano meno visibili, molti altri conservano una loro materialità, anche dentro le imprese votate all’innovazione tecnologica e organizzativa. Un esempio in questo senso sono proprio i sistemi di controllo e di valutazione delle performance che, proprio grazie all’automazione e l’intelligenza artificiale, continuano a riprodurre logiche e pratiche tipiche dei modelli fordisti; oppure, i servizi su piattaforma, che inglobano nel sistema di mercato logiche e modelli di produzione informale, basati su una forte integrazione tra spazi produttivi e riproduttivi. Rilevanti in questa direzione sono le intersezioni tra i processi di digitalizzazione, automazione e piattaformizzazione nelle loro articolazioni su territori, lavoro, professioni, consumi e servizi (per esempio quello di welfare nazionale e locale).

Recenti fenomeni quali l’algorithmic management, inoltre, oltre a suscitare l’interesse degli studiosi ansiosi di entrare nella “black box” dell’intelligenza artificiale, si prestano a essere interpretati alla luce del rapporto tra continuità e discontinuità tanto nelle gerarchie organizzative che nelle forme di resistenza e di azione collettiva al controllo impersonale di un “invisibile” boss algoritmico.

Al fine di interrogare i processi di digitalizzazione attraverso le loro dimensioni di continuità e discontinuità, invitiamo a rispondere a questa call con contributi teorici, metodologici ed empirici, anche con una prospettiva transdisciplinare, orientati i seguenti temi:

  • ridefinizione del concetto di lavoro e attribuzione di senso al lavoro;
  • nuove professioni e ridefinizione delle identità professionali tradizionali;
  • rivisitazione degli spazi e delle gerarchie organizzative (nuovi luoghi di lavoro, nuove concezioni dello spazio e del benessere organizzativo);
  • analisi delle implicazioni degli algoritmi e dei sistemi di intelligenza artificiale nelle pratiche e nelle routine lavorative, con uno sguardo comparativo all’interno di contesti organizzativi differenti;
  • trasformazione della pubblica amministrazione e del welfare state nell’era della transizione digitale;
  • forme di resistenza e azione collettiva dei lavoratori di fronte ai processi di digitalizzazione;
  • impatto della digitalizzazione sul sistema regolativo in un’ottica comparata e transdisciplinare;
  • il ruolo dei processi di digitalizzazione nel rapporto tra smartness, fruizione, accessibilità e consumo dello spazio urbano;
  • sfide teoriche e metodologiche poste dallo studio delle tecnologie digitali e delle intelligenze artificiali.

Tale lista tematica ha valore puramente esemplificativo e possono essere proposti contributi non inclusi nel presente elenco purché in linea con contenuti generali della call.

Le proposte devono essere inviate tramite il sito di CAMBIO: https://oaj.fupress.net/index.php/cambio

La decisione sulla pubblicazione dei contributi spetta alla Redazione, sulla base dei pareri raccolti tramite double-blind peer review. I testi inviati devono essere compresi tra le 30.000 e le 60.000 battute e devono essere corredati di: a) abstract in inglese dove si indicheranno in modo chiaro e sintetico i punti salienti dell’articolo; b) alcune parole chiave (da 3 a 6, in chiusura dell’abstract) per richiamare, in estrema sintesi, gli argomenti trattati; c) i nomi degli autori, le affiliazioni istituzionali e un indirizzo e-mail per consentire i contatti.

Invia il contributo: link Deadline: 30/04/2024

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