Deadline 09 Apr 2020

CASA PER L’ANIMA

La rivista indice una call per la preparazione del prossimo numero dal titolo: “Casa per l’anima” Ricerche teoriche, saggi, letture critiche di opere storiche o contemporanee, casi studio, recensioni: “Firenze Architettura” cerca contributi critici originali.La call è rivolta principalmente a studiosi di architettura, ma è aperta anche a studiosi di altre discipline che, rispetto ai temi proposti, vogliano offrire punti di vista alternativi ma complementari all’architettura.

Scrive Joseph Rykwert (1972): L’Eden non era una foresta selvaggia. Un giardino di cui l’uomo doveva aver cura, che doveva ‘coltivare e pulire’, presuppone una disposizione ordinata delle piante in aiuole e terrazze. In mezzo alle file degli alberi e alle aiuole dei fiori ci doveva essere il posto per camminare, per sedere e conversare. Probabilmente i frutti degli alberi erano abbastanza variati da soddisfare ogni desiderio umano, o per lo meno adamitico, di varietà; e probabilmente tra le capacità di Adamo non c’era quella di ottenere la fermentazione; tuttavia, se nel giardino veniva prodotto qualcosa di simile al vino, ciò suggerirebbe l’esistenza di brocche e di coppe, che a loro volta sottintendono scorte e credenze, su su fino alle camere, alle dispense e altre cose del genere: di fatto, una casa. Un giardino senza una casa è come un carro senza cavallo.

Sviluppando un ragionamento colto sul mito della capanna primitiva alla ricerca dell’essenza dell’architettura, Rykwert dimostra che l’“ombra” della casa di Adamo nel paradiso perduto ha da sempre perseguitato e continua ancora oggi a perseguitare gli architetti quando si accingono a costruire lo spazio dell’uomo. La casa rappresenterebbe, dunque, lo spazio irriducibile, il nucleo originario dal quale scaturisce tutta l’architettura e nel quale si definisce il significato che essa assume in rapporto all’esistenza umana.

Ogni dimora, temporanea o permanente, piccola o grande, umile o sontuosa, è una seconda pelle, un guscio necessario tanto al corpo che alla mente, che media fra la sfera personale e la sfera sociale, che riconduce la cerchia dell’Io all’orizzonte del paesaggio fisico e culturale di appartenenza. Scrigno di memorie domestiche e santuario di comuni riti quotidiani, la casa è, prima di tutto, luogo dell’anima.

Tornare a riflettere sul tema della casa significa tornare a ragionare sull’essenza del costruire, riportando al centro del discorso i principi fondanti dell’architettura, come il luogo, il tipo, la struttura dei significati.

La presente call è finalizzata all’acquisizione di saggi e contributi di ricerca che esplorano il tema proposto attraverso uno o più esempi particolarmente significativi ed esprimono un pensiero critico originale e rigoroso.

Per partecipare è necessario inviare un breve CV (massimo 1.000 caratteri) e un abstract di 2.000 caratteri corredato da immagini.

Le proposte devono essere inviate in italiano o in inglese entro il 5 aprile 2020 all’indirizzo firenzearchitettura@gmail.com.

Entro il 15 aprile sarà comunicato l’esito della selezione, tuttavia l’accettazione definitiva del paper è subordinata all’esito della peer-review. Il paper finale dovrà essere inderogabilmente inviato entro il 15 maggio 2020 insieme ad un abstract di 400 caratteri.

Sarà cura dell’autore redigere il proprio contributo seguendo le norme editoriali della rivista e fornire le immagini di corredo al testo con la relativa autorizzazione alla pubblicazione. Le immagini devono essere preferibilmente costituite da materiale di archivio o da fotografie d’autore